Episiotomia - che cos'è, quando si pratica e come si cura

24 Ottobre 2017

Che cos'è?
L'episiotomia, definita da tutte le donne come “il taglietto durante il parto” viene effettuata dall’ostetrica , nella zona genitale tra la vagina e l'ano nel momento in cui la testa del vostro piccolo sta per uscire.

Perchè si pratica?
Si pratica per dare più spazio e favorire la fuoriuscita della testa. Questo taglietto può essere 'mediano' se va dritto dalla vagina all'ano, oppure 'mediolaterale' se invece è un po' in obliquo verso sinistra o destra.

E' sempre necessario farla?
L’ episiotomia è una pratica che viene effettuata solo se strettamente necessario, a discrezione ostetrica, dopo un accurata valutazione del benessere materno fetale ,del perineo , dell’elasticità e tonicità dei tessuti del pavimento pelvico. Questa valutazione si può fare SOLO ed ESCLUSIVAMENTE quando la testa fetale poggia sul vostro perineo, ossia quando i papà coraggiosi riusciranno a intravedere la testolina del piccolo. Solo in quel momento a poche spinte dalla fuoriuscita della testa fetale , si potrà decidere la consistenza dei tessuti e la necessità di un’episiotomia.

E' dolorosa?
Qualora servisse l'episiotomia, sappiate che per evitare che sentiate dolore vengono usate diverse accortezze: 1) Viene fatta l'anestesia locale con un'iniezione; 2) Il taglietto viene fatto sempre e solo durante la contrazione e durante la spinta. In questo modo non vi accorgerete del taglietto.

Come preparare il perineo ed evitarla?
Per prevenire le lacerazioni e la necessità di dover fare l'episiotomia, è necessario prepararsi per tutti i 9 mesi della gravidanza con un po' di ginnastica perineale.
1) esercizi perineali a terra;
2) massaggio del peineo;
3) assumere posizioni che favoriscano durante il travaglio e il parto l'apertura del perineo. PER MAGGIORI INFORMAZIONI VISITATE LA SEZIONE “GINNASTICA PELVICA IN GRAVIDANZA” O CONTATTATEMI
4) seguite bene cosa vi dice l'ostetrica: è lei che valuta la situazione e la condizione del perineo, quindi in base a ciò che vede vi dirà di fare delle cose (soffiare invece di spingere ad esempio, di spingere un po meno forte ma più a lungo...): con queste indicazioni, l'ostetrica vi guida verso un parto meno traumatico,che non prevede il taglietto e, quindi, nemmeno i successivi punti di sutura.
Queste attività, alleneranno il vostro perineo, rendendolo così più tonico, elastico e quindi capace di accogliere bene la testa fetale accompagnandola fuori senza lacerarsi. Sebbene fare ginnastica perineale, massaggi, ecc. può risultarvi noioso, ricordatevi che è importante e che lo fate per voi e vostro figlio: prepararsi al meglio per riuscire ad avere un parto a perineo integro (cioè senza lacerazioni nè episiotomia), significa tanto, sia da un punto di vista psicologico, sia dal punto di vista fisico (la ripresa alla vita di tutti i giorni e dell'attività sessuale è decisamente migliore e più veloce).

COME PROTEGGERE IL PERINEO DURANTE LE SPINTE

  • Spinte nell espirazione non a glottide chiusa trattenendo il respiro
  • Capacità di rilassamento
  • Situazioni ambientali che non provochino irrigidimento
  • Posizioni libere e alternative
  • Nessuna visita durante il periodo espulsivo
  • Compresse calde durante le spinte e le pause
  • Lubrificante



COSA FARE IN CASO DI LACERAZIONI O EPISIOTOMIA?
POSTURA : per chi ha riportato una lacerazione o un’episiotomia è fondamentale rimanere sdraiate il più possibile ed evitare di caricare la zona interessata stando sedute in piedi o camminando. Da sdraiate potete alleggerire ancor più la zonaperineale assumendo spesso la posizione prona , con un cuscino sotto la pancia. Per sedersi, aspettare il più a lungo possibile e quando lo farete chiedete aiuto. Sedersi con una protezione. Potete utilizzare o i cuscini da allattamento oppure una ciambella da nuoto poco gonfia, o arrotolare semplicemente un asciugamano e fissarlo a cerchio.

RIMEDI NATURALI

  • Cura con il ghiaccio: immediatamente dopo il parto e durante il primo giorno di puerperio il ghiaccio da un grande beneficio. Utile anche dell’arnica in polvere o della calendula.
  • Risciacqui: i frequenti risciacqui favoriscono la guarigione e recano una sensazione di benessere.
  • Aria e sole: antico rimedio è quello di esporre al sole le ferite. togliete il più spesso possibile l’assorbente per permettere la circolazione dell’aria nelle zone interessate. in ospedale sarà difficile farlo ma sotto le coperte si può fare.
  • Semicupi: è utile portare o richiedere all’ospedale un catino ed effettuarli all’inizio con acqua fresca o tiepida poi aumentando la temperatura fino alla nostra corporea.
  • Fitoterapia: potete aggiungere all’acqua del semicupio la corteccia di quercia, che esercita un’azione astringente e antinfiammatoria
  • Camomilla: non nei primi giorni di puerperio, ma una volta rientrate a casa.
  • Pomata alla calendula: utilizzare delle garze con pomate due volte al giorno se la ferita è arrossata e un po’ aperta.
  • Pomata alla consolida: la radice guarisce le ferite favorendo il rinnovo cellulare.
  • Pomata traumeel: rimedio omeopatico anche in gocce capace di combattere le infiammazioni del puerperio.
  • Essenza di calendula: anche con un risciacquo o una compressa con essenza è possibile guarire una sutura perineale infetta.
  • Applicazione con il latte materno: applicazione sulle ferite ,il latte della mamma guarisce tutto. Gocce direttamente sulla ferita o con una garza.


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